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Multivariate testing: ottimizzare la user experience e le conversioni con l’aiuto dei dati.

Scritto da:

Francesca Poles / CoFondatrice & SEO e Information Architect

21 Aprile 2022 / Customer experience

Vuoi ottimizzare la UX del tuo progetto online per aumentare il tasso di conversione ma non sai da dove cominciare? Prova con il test multivariante e trova la migliore combinazione possibile per un design che converte!

Stai progettando un sito nuovo e vuoi capire quale design è quello più performante?

Devi fare il redesign di un progetto per ottenere più conversioni?

Che si tratti di un sito web, di una landing page, di una app, di una grafica pubblicitaria o di una newsletter, sono numerosi gli elementi che costituiscono il design finale e trovare la formula “magica” che garantisce le migliori performance può essere complesso.

 

Per fortuna esiste il Multivariate Testing! Vediamo cos’è e come può esserci utile.

Cos’è il Multivariate Test e come funziona

Il Multivariate testing è molto simile all’A/B testing, ma ha le sue peculiarità e i suoi vantaggi.

Se con l’A/B test, infatti, si testano due versioni diverse di uno stesso elemento, il Multivariate test va oltre, perché permette di testare più versioni contemporaneamente.

 

Per questo si può dire che il test multivariabile è una versione più complessa dell’A/B testing: n varianti degli elementi di una pagina (ad esempio headline, immagini, bottoni e testi) vengono combinate tra loro in tutte le versioni possibili.

In seguito alla distribuzione del test, i molti dati raccolti daranno un immediato riscontro utile a capire quale combinazione è più performante rispetto agli obiettivi prestabiliti.

 

Per questo si può dire che il Multivariate testing è forse lo strumento di UX design più efficiente per testare ipotesi e individuare soluzioni efficaci.

Come funziona il test multivariabile

Cosa serve per condurre un Multivariate test?

  • Un design da testare declinato in diverse varianti: a partire dagli elementi che lo compongono (ad es. headline, copy, colori, immagini) vanno preparate tutte le differenti versioni da testare
  • Un’ipotesi da vagliare e un obiettivo da raggiungere: misurare l’efficacia di una combinazione di varianti di elementi (ad es. claim, immagine e CTA di un’ad) rispetto ad altre combinazioni di varianti degli stessi elementi, in rapporto al tasso di conversione ottenuto (ad es. aumento di iscrizioni alla newsletter).
  • Un campione di utenti a cui presentare il test o una piattaforma che permetta di raggiungere un target di riferimento (opzione suggerita, data la complessità del test e la mole di dati da gestire)

 

Ci sono numerosi tool che permettono di condurre test multivariabile, spesso sono gli stessi che si usano per gli A/B test.

Considerato il numero di versioni di un elemento che si possono creare, il numero di combinazioni che si può ottenere incrociando queste varianti e la quantità di dati risultanti dal test, questi strumenti sono una risorsa preziosa per gestire un test potenzialmente molto complesso. Nulla vieta però di condurre il test in autonomia, ad esempio dividendo il traffico verso le differneti versioni di un sito internet o di una landing page in altro modo.

 

Questi sono alcuni degli elementi che generalmente vengono testati:

  • headline e heading;
  • bottoni con CTA (colore, micro copy, dimensione, posizione nella pagina);
  • copy (contenuto, lunghezza, dimensione del font);
  • immagini (soggetto, dimensione, posizione);
  • form (lunghezza, colore, dimensione).

Le fasi del test multivariabile

Si svolge così:

  • preparare le diverse varianti degli elementi da testare;
  • creare tutte le combinazioni delle varianti oppure affidarsi a tool che le preparano in automatico;
  • distribuire il test (in autonomia o attraverso piattaforme specifiche) in modo che gruppi di utenti diversi visualizzi combinazioni diverse del design;
  • raccogliere e analizzare i risultati;
  • implementare il design con le varianti più performanti.

 

Facciamo un esempio.

 

Vogliamo migliorare il tasso di conversione di un design composto da 3 variabili: headline, testo e immagine. Di ciascuna di queste variabili prepariamo 2 versioni, quindi avremo:

  • headline 1 (H1) e headline 2 (H2);
  • testo 1 (T1) e testo 2 (T2);
  • immagine 1 (I1) e immagine 2 (I2).

 

Incrociando queste varianti, otteniamo 8 combinazioni:

  1. H1 + T1 + I1
  2. H1 + T1 + I2
  3. H1 + T2 + I1
  4. H1 + T2 + I2
  5. H2 + T1 + I1
  6. H2 + T1 + I2
  7. H2 + T2 + I1
  8. H2 + T2 + I2

 

Con il test multivariabile possiamo verificare quale di queste combinazioni performa meglio, ottiene, cioè più conversioni.

Perché il Multivariate Testing è importante

Il test multivariabile è un test sicuramente più complesso dell’A/B test e richiede più tempo e risorse, ma è forse il metodo di UX research più efficace per ottimizzare i prodotti online e ottenere maggiori conversioni.

 

Proprio per le sue potenzialità, è uno degli strumenti più utilizzati nello UX design ma anche nel digital marketing. Infatti è anche il metodo che usa anche Google Ads negli annunci responsive.

 

Nello UX design l’utilizzo di questo strumento ha dei vantaggi enormi sull’usabilità e le performance del nostro prodotto, perché permette sia di dare all’utente l’esperienza più soddisfacente e fluida in assoluto, sia di ottimizzare il nostro prodotto al massimo delle capacità e renderlo la versione più performante possibile.

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