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SEO tecnica e architettura dei contenuti. Due facce della stessa medaglia: la SEO on-site.

Scritto da:

Francesca Poles / CoFondatrice & SEO e Information Architect

10 Febbraio 2022 / Ottimizzazione motori di ricerca

Come ottimizzare struttura e contenuti del tuo sito web per aumentare la visibilità e il posizionamento del tuo sito internet.

La SEO è davvero la bacchetta magica per scalare la SERP di Google?

Beh, più o meno! Il lavoro di ottimizzazione di un sito internet richiede costanza e perizia per vedere i primi risultati a livello di ranking ed è più complesso di una “semplice” formula magica.

 

Con il termine SEO (Search Engine Optimization), infatti, si indicano tutte le tecniche utilizzate per migliorare il posizionamento organico (non a pagamento) di un sito internet sui motori di ricerca.

Gli interventi di ottimizzazione si possono suddividere in due grandi tipologie: la SEO on-site, composta da SEO tecnica e architettura dei contenuti, e la SEO off-site, ovvero le azioni (es. il link building) legate alla gestione dei link in entrata e uscita dal proprio sito, che incidono sull’autorevolezza di questo.

SEO on-site e off-site lavorano insieme alla costruzione del posizionamento e della reputazione del sito. Sono quindi due aspetti complementari e necessari per garantire un sito forte e autorevole per i motori di ricerca.

 

In questo articolo approfondiamo la SEO on-site e gli aspetti che la compongono.

Cos’è la SEO onsite

La SEO on-site comprende tutte le pratiche di ottimizzazione del contenuto della pagina (per questo è chiamata anche “on-page”), sia nelle parole che nel codice sorgente HTML, per renderlo più appetibile per i motori di ricerca e quindi più facile da trovare.

Lo scopo di una buona ottimizzazione on-site è che i crawler dei motori di ricerca che esaminano il materiale del tuo sito capiscano cosa stanno “leggendo” e possano classificare le pagine in modo appropriato.

L’obiettivo finale è quindi quello di farsi trovare dagli utenti online sulla base del loro intento di ricerca: ad una query dell’utente, il motore di ricerca gli restituisce una serie di risultati (SERP) che ha individuato come rispondenti alla sua richiesta.

 

Non esiste una formula magica, ma il punto di partenza per una buona ottimizzazione è dato dalle linee guida di Google, uno dei motori di ricerca più diffusi al mondo, il quale regolarmente aggiorna il proprio algoritmo per soddisfare in modo sempre più puntuale (anche grazie all’intelligenza artificiale) gli intenti di ricerca degli utenti online.

 

La SEO on-site si divide in SEO tecnica e architettura dei contenuti, a seconda che si occupi degli aspetti legati al codice sorgente HTML, ovvero come viene “costruito” il sito, oppure dei contenuti al suo interno.

La SEO tecnica

La SEO tecnica comprende tutti gli aspetti meno visibili per l’utente, poiché appunto legati allo sviluppo del sito lato codice, che però sono fondamentali per il posizionamento del sito sui motori di ricerca poiché fattori di ranking.

 

Gli aspetti legati alla SEO tecnica hanno quindi lo scopo di rendere il sito performante, offrire un’ottima user experience e organizzare i contenuti in modo da aumentare le possibilità del sito di posizionarsi bene tra i risultati del motore di ricerca.

I fattori della SEO tecnica

Innanzitutto, un sito scritto bene, cioè con un codice ordinato e pulito, ha una struttura gerarchica dei contenuti e delle informazioni che ne permette una più semplice analisi da parte dei crawler del motore di ricerca ma soddisfa anche i principi dell’accessibilità (molti utenti oggi utilizzano dei lettori di schermo che convertono il contenuto in audio).

 

I fattori per una buona SEO tecnica sono numerosi, ma vediamo insieme alcuni dei più rilevanti.

La struttura dei titoli

Una struttura ordinata già a livello di codice non confonde la gerarchia degli elementi nella pagina (es. H1, H2…) con lo stile, cioè la veste grafica degli stessi.

Una struttura gerarchica degli elementi così ordinata e definita è fondamentale per la rilevanza che viene attribuita al sito dal motore di ricerca.

Il dominio

L’estensione del dominio di un sito è molto importante per il posizionamento nel motore di ricerca. Attraverso l’estensione TLD (top level domain) si comunica ai bot del motore di ricerca il Paese del pubblico di destinazione e la lingua parlata nel sito.

In questo senso, un sito multilingua non dovrà mai avere un dominio geografico (es. .it, .fr, .uk…), perché per quanto il lavoro di ottimizzazione possa essere fatto bene, il motore di ricerca mostrerà il tuo sito nella SERP solo agli utenti localizzati nell’area geografica indicata dall’estensione.

Hreflang

Nel caso di un sito multilingua è strategico utilizzare il tag “hreflang” (che collega la stessa pagina in tutte le lingue del sito) per far capire al motore di ricerca che esistono differenti versioni linguistiche di una pagina web.

Alt tag delle immagini

Le immagini hanno un forte potere di rilevanza per il motore di ricerca, per questo vanno ottimizzate sfruttando l’attributo “alt tag” per descriverle.

Questo migliora i requisiti di accessibilità (come abbiamo detto sopra già per la struttura del codice), aumenta la rilevanza dell’argomento per i bot, che leggono l’immagine per capire di cosa si tratti e contestualizzare il contenuto della pagina e, infine, aiutano anche la classificazione nel motore di ricerca per immagini (es. Google Immagini).

Performance del sito

I Core Web Vitals sono le metriche legate alla User Experience (LCP, FID, LCS) del sito che sono ufficialmente diventate fattore di ranking per Google.

Architettura delle informazioni

L’organizzazione che si dà ai contenuti, ovvero l’alberatura del sito, è un fattore SEO da non sottovalutare.

Abbiamo già spiegato che i motori di ricerca danno una sempre maggiore importanza alla capacità delle pagine web di rispondere alle richieste degli utenti online, sia in termini di UX, sia in termini di rilevanza dei contenuti proposti. Questa capacità, grazie ai nuovi algoritmi, viene premiata in termini di ranking nella SERP.

Diventa quindi cruciale decidere a monte come organizzare i contenuti del proprio sito, per favorire la navigazione del sito da parte dei propri utenti, ma anche ai fini del posizionamento.

Un’architettura delle informazioni ben studiata permette di individuare chiaramente la struttura gerarchica dei contenuti del sito, definendo la collocazione dei vari argomenti all’interno dello stesso e creando collegamenti fluidi tra le varie pagine.

Questa attività ovviamente è connessa con la ricerca delle keyword su cui si basa la SEO copy (ne parliamo tra poco): entrambe infatti partono dall’analisi dell’intento di ricerca dell’utente e di come soddisfarlo nel modo più puntuale possibile.

SEO copy

Come abbiamo già spiegato nell’articolo su come scrivere in modo ottimizzato per i motori di ricerca, la SEO copy o SEO copywriting riguarda la capacità di realizzare contenuti apprezzati dai lettori della pagina web e dai motori di ricerca, perché rispondono al search intent degli utenti e offrono risposte ottimali alle loro query.

Anche in questo campo la SEO ha fatto passi da gigante ed è in continuo aggiornamento, come dimostrano gli algoritmi basati sul machine learning.

Mentre ere SEO geologiche fa, l’ottimizzazione dei contenuti si basava sulle singole parole chiave da inserire in modo più o meno sapiente nella pagina, ora la direzione va sempre di più verso la scrittura di contenuti che rispondano ad un più o meno chiaro intento di ricerca dell’utente.

Il motore di ricerca, cioè, considera fattore di ranking (e quindi premia con un migliore posizionamento) chi riesce a soddisfare meglio la necessità di informazione che si cela dietro la query degli utenti.

Proprio per questa nuova capacità dei bot di comprendere il contesto trattato in una pagina web, la SEO copy ora non si fa più a partire da parole chiave secche ma si fa attorno ad un intero argomento, attraverso il cosiddetto modello dei “topic cluster”, ovvero gruppi di contenuti che spiegano l’argomento da più punti di vista.

 Il “topic cluster”

Il modello del “topic cluster” è costituito da una singola pagina pilastro (pillar page), fulcro centrale dell’argomento specifico, a cui si collegano più pagine che trattano contenuti correlati all’argomento principale.

Le pagine di questo cluster sono collegate tra loro da link in entrata e uscita che aumentano la rilevanza delle pagine stesse agli occhi del motore di ricerca, migliorandone quindi le possibilità di posizionamento.

Questo modello consente anche di organizzare i contenuti e le pagine del sito secondo un’architettura più pulita e strutturata.

La SEO, se fatta bene, non serve solo per scalare i risultati organici dei motori di ricerca e posizionarsi più in alto rispetto ai propri competitors. La SEO migliora anche l’esperienza dell’utente che naviga un sito internet.

E questa, come vi abbiamo spiegato, è una strategia doppiamente vincente, perché soddisfare i propri utenti, interpretando i loro intenti di ricerca fornendo loro i contenuti che cercano online, permette al nostro sito di soddisfare i fattori di ranking di Google e posizionarsi bene, ma significa anche offrire ai nostri utenti una user experience ottimizzata che porta un maggior tasso di conversione.

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