Aumentare il ranking del sito, migliorare la percezione del brand e fidelizzare i clienti è possibile grazie all’ottimizzazione della user experience del sito web.
Ecco 5 test per migliorare la UX del tuo sito!
L’esperienza utente si può definire come l’esperienza vissuta da una persona (utente) nel momento in cui usufruisce di un bene o un servizio. Nel caso del web, la user experience (UX) comprende l’insieme di percezioni, reazioni ed emozioni provate dall’utente che si interfaccia, ad esempio, con un sito attraverso un qualsiasi device.
La user experience è fondamentale per offrire al proprio utente un’esperienza fluida e soddisfacente sul nostro sito web, ad esempio, o in una app, ma è anche rilevante a livello SEO, perché è effettivamente un fattore di ranking.
Per un’azienda diventa quindi cruciale avere un sito web la cui UX è ottimizzata, sia per soddisfare i propri utenti (clienti) sia per soddisfare i motori di ricerca!
Come siamo sicuri che la UX del nostro sito sia efficace? Grazie a dei test, che si possono fare nelle diverse fasi di progettazione, sviluppo e release per ottimizzare, migliorare e verificare l’usabilità di un sito.
1. Card sorting
Il card sorting è una tecnica di user experience design che permette di organizzare servizi e prodotti offerti in maniera efficace e immediatamente comprensibile per gli utenti.
Durante un workshop, grazie alla partecipazione di un gruppo di utenti, viene svolta un’analisi dei vari contenuti, fino ad arrivare alla costruzione dell’architettura del sito.
Esistono diversi tipi di laboratori di card sorting: aperto, chiuso e ibrido. La scelta dipende dal tipo di obiettivi e dalle risorse a disposizione.
In ogni caso è un metodo utile per capire cosa pensano gli utenti dei contenuti di un sito, se le informazioni sono organizzate in modo da rispecchiare i bisogni degli utenti o se ci sono aspetti da migliorare.
Perché sceglierlo
Se c’è la necessità di rendere le informazioni presenti sul sito più facili e intuitive da trovare. Si può applicare sia in fase di redesign sia in fase di progettazione.
Obiettivo
Organizzare i contenuti in modo che gli utenti trovino con facilità e rapidità ciò che stanno cercando.
Come funziona
- Si crea una lista dei contenuti del sito che vengono scritti su dei cartoncini (card).
- Le card vengono date ai partecipanti che le organizzano secondo la loro logica.
- Si analizzano i risultati e si definisce l’alberatura del sito.
2. Tree testing
È complementare al card sorting. Se quest’ultimo, infatti, chiede agli utenti di mettere in ordine una varietà di contenuti complessi e disorganizzati, il tree testing chiede agli utenti di trovare un elemento all’interno di una struttura definita.
È uno strumento molto utile, ad esempio, per testare la validità del menù di un sito. Il test viene infatti condotto sull’alberatura del sito, senza considerare l’interfaccia utente, e quindi permette di verificare quanto l’organizzazione dei contenuti è funzionale e quindi usabile.
Perché sceglierlo
Per testare l’alberatura, già costruita, di un sito.
Obiettivo
Verificare la trovabilità degli elementi e quindi la funzionalità dell’architettura delle informazioni.
Come funziona
- Si definiscono delle task, ad es. cercare una particolare categoria di contenuti nel sito.
- Si forniscono agli utenti delle card su cui devono indicare dove si aspettano di trovare l’informazione richiesta dalla task all’interno del sito.
- Si analizzano i risultati e si valuta la bontà dell’alberatura.
3. 5 seconds testing
È uno strumento molto semplice, perché si basa sulla prima impressione che l’utente ha, ad esempio nel caso di un sito web, di un design dopo averlo visto per soli 5 secondi.
Ma è anche molto efficace, perché permette di capire l’effetto e le impressioni provocate nell’utente in modo veloce e anche con investimenti contenuti.
Nel caso del design di un sito internet, testarne l’efficacia dopo solo 5 secondi permette di capire se sono state fatte le scelte giuste per comunicare in modo efficace il messaggio principale o se ci siano aree di miglioramento.
Perché sceglierlo
Per comprendere se un design è sufficientemente chiaro o quando si è indecisi tra due o più soluzioni.
Obiettivo
Capire se la pagina web comunica in modo efficace il messaggio che noi vogliamo veicolare.
Come funziona
- Si mostra all’utente un mockup o uno screenshot per 5 secondi.
- Si oscura la presentazione.
- Si fanno domande e si analizzano le risposte.
4. A/B testing
In questo test viene svolto un esperimento controllato tra due varianti, A e B, di un elemento per capire quale sia la più adatta al raggiungimento di un obiettivo stabilito.
Nel caso di un sito internet, ad esempio, si può voler ottimizzare il tasso di conversione e possiamo testare varie ipotesi per vedere quale performa meglio.
È uno strumento indispensabile per ottenere un sito performante e ottimizzare il budget. Anche un solo dettaglio modificato può migliorare enormemente l’usabilità di una pagina web e influire in modo incisivo sull’esperienza di fruizione da parte dell’utente.
Perché sceglierlo
Per testare l’efficacia di un design, del copy di una pagina o di un’immagine.
Obiettivo
Ottenere la versione più performante secondo obiettivi e KPI definiti.
Come funziona
- Si predispone un campione rappresentativo di utenti a cui sottoporre il test e dividerli in due gruppi.
- Si presentare a ciascun gruppo una versione diversa di ciò che stiamo testando.
- Si raccolgono e analizzano i risultati dei due gruppi.
5. Multivariate testing
Il test multivariabile è una versione più complessa dell’A/B testing, in cui si sperimentano più varianti degli elementi di una pagina (ad esempio headline, immagini, bottoni e testi) e si combinano tra loro, per vedere quale combinazione performa meglio.
Proprio per questa sua peculiarità, il Multivariate testing è forse il metodo di UX research più efficace per testare la combinazione di elementi di una pagina web che permette conversioni maggiori.
Si possono testare ad esempio diverse combinazioni di microcopy e design nel caso di un’interfaccia web, oppure tra claim e immagine negli annunci pubblicitari.
Infatti è anche il metodo che usa anche Google Ads negli annunci responsive.
Perché sceglierlo
Per individuare la combinazione più performante di elementi di un sito web, una pagina, un’adv.
Obiettivo
Ottenere la versione più performante secondo obiettivi e KPI definiti.
Come funziona
- Si individua il problema da risolvere, ad es. il crollo delle conversioni.
- Si formulano delle ipotesi su quale sia il pain point per l’utente.
- Si selezionano i fattori critici e si creano delle varianti della versione originale.
- Si mostrano a utenti diversi varianti diverse.
- Si raccolgono e analizzano i risultati dai diversi gruppi di utenti.
Così come i test di usabilità permettono di osservare ciò che gli utenti fanno con ciò che noi mettiamo loro a disposizione (che sia un’interfaccia, un menù…), testare i contenuti sia testuali che visuali permette di determinare che cosa l’utente capisce effettivamente di ciò che comunichiamo e, di conseguenza, di ottimizzare le conversioni.
Verificare i vari aspetti correlati all’usabilità di un sito permette di analizzare gli user journey degli utenti che si interfacciano con il sito, che a sua volta consente di individuare eventuali pain point da risolvere.
Migliorare l’usabilità di un sito web significa rendere l’esperienza dell’utente sul sito fluida e soddisfacente e una user experience ottimizzata porta conversioni maggiori.
Alcuni di questi strumenti fanno parte della nostra personale cassetta degli attrezzi digitali che utilizziamo con i clienti durante le consulenze di marketing strategico.